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COME GIA' FATTO NEL 2007, VI PROPONIAMO LE IMPRESSIONI DEI SOCI HAPPY RUNNER CHE HANNO PARTECIPATO ALLA MARATONA DI NEW YORK 2008.
 
 
GIANLUCA:
Il mio è il racconto di un’avventura partita quasi per caso un anno fa con l’iscrizione al mitico Happy Runner Club, dopo anni di lontananza dai campi d’atletica, e conclusa in una magica domenica di novembre.
La storia della mia maratona di NY è un po’ la storia della mia vita, non mi reputo una persona sfortunata ma mai la dea bendata mi ha sfiorato nemmeno per caso, tutto quello che ho ottenuto l’ho fatto con i miei sforzi, soffrendo.
Lo stesso è accaduto 2 domeniche fa quando nell’ultimo lungo di preparazione a New York mi sono slogato la caviglia (con interessamento al tendine di achille).
Tutti mi hanno detto: ”stai a casa“ o “vai e goditi la città“ ma non è nel mio carattere e mi son detto che difficilmente mi sarebbe ricapitata una occasione del genere (avevo trovato uno sponsor che mi aveva pagato il viaggio, avevo ottenuto un pettorale e partivo con i primi con il bib number 5288) e poi non volevo darla vinta alle avversità, cavolo, sarebbe stato troppo facile!!!
Ho passato tutta la settimana pre maratona senza allenarmi, fermo, immobile con la gamba in aria e il morale a terra per il dolore che nemmeno gli antidolorifici mitigavano, poi venerdi, sono partito con al fianco la mia ragazza, Floriana, compagna nei momenti belli ma anche in quelli brutti della mia vita. 
Venerdì sera siamo arrivati a New York e sabato mattina sul presto eravamo al jacobs center a ritirare il pettorale; poi il pomeriggio l’ho passato fermo con una fasciatura compressa e 1 kg di antidolorifici in corpo, con la speranza di non avere troppo male la domenica mattina.
Alle 4 ora locale di domenica 2 novembre sveglia, autobus alle 5 alla Public Library e poi eccomi minuscolo davanti al maestoso ponte del Verrazzano.
Ho passato 3 ore al freddo polare (mostrando l’inesperienza di chi non si è portato nemmeno un sacco nero per ripararsi) scrutando lo sguardo di migliaia di altri runners provenienti da tutto il mondo ma uniti dalla magia di questa corsa !
Alle 9.40 il via, sono partito piano pregando dio di aiutarmi a resistere al dolore che dopo i primi 2 km ha iniziato ad attenuarsi leggermente, come spinto da una forza inspiegabile ho solcato ali di persone che salutavano, incitavano, fotografavano; mi sentivo come il "Tergat" del momento (anche se viaggiavo a 2 minuti al km in più di lui !!!) e sono arrivato senza troppe difficoltà a Central Park insieme ai migliaia di vincitori acclamati dalla folla.
Ho tagliato il traguardo in 3:49:04, ero felice (non per il tempo !!) non sentivo dolore ma tra me mi dicevo:  ”mai più 26,2 miglia”.
Poi però dopo aver ritirato la medaglia e fatto la foto ricordo mentre mi avviavo a ritirare la borsa ho ripensato a quando 3 anni fa mi i medici mi avevano detto che non avrei potuto più correre e che mi sarei dovuto accontentare di una vita senza l’emozione di fare un passo dietro l’altro, la stanchezza tutto di un tratto ha lasciato il posto alla soddisfazione, perché avevo deciso di correre a New York.
Il perché è far sapere che ci sono e non sono stato battuto dalle avversità.
Ho corso New York per me ma anche per mio padre, il sorriso oggi quando ho aperto la porta di casa illuminava il suo viso segnato dalla malattia e nei suoi occhi c’era l’orgoglio per un figlio che non si era abbattuto davanti a tutto quello che gli era accaduto in passato e non aveva cercato vie facili di fuga dalla dura realtà della vita, ma l’aveva affrontata e nel suo piccolo l’aveva vinta tagliando quel traguardo.
Questa è stata la mia New York City Marathon 2008.
Per la cronaca il mio championchip portato allo stand in jacobs center sembra non essere stato associato o caricato (ho contattato la direzione speriamo bene che recuperino il mio tempo): questa è sfortuna e non ci posso fare nulla, significa che dovrò ritornare il prossimo anno per fissare un tempo migliore!
PS: vorrei ringraziare Happy Runner Club sia dal punto di vista umano (ho trovato in Paolo e Fabio due persone deliziose) sia per avermi fornito il materiale tecnico (nella foto finale e per tutta la gara ho indossato la t-shirt con i colori sociali) e Paola Brancaccio che ha permesso che il mio sogno si realizzasse! Vorrei concludere con una scritta che ho visto stampata su numerose maglie che mi superavano durante la maratona :  Yes we can  !!!!!
(gianluca moreschi)
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CRISTIANO: 
Sono rientrato dalla trasferta americana. E' stata un esperienza unica da ripetere e consigliare a tutti quelli che corrono e non; la bellezza della città con le sue mille cose da vedere, la cordialità della gente sempre pronta a darti una mano, un indicazione, un aiuto o anche semplicemente un saluto, cosa molto difficile da ritrovare nel nostro bel paese ... E poi finalmente la gara, un vero e proprio spettacolo nello spettacolo perchè per 42 km hai sempre gente ai bordi della strada ad incitare, cantare e suonare, urlare il tuo nome letto sulla maglia, dare il cinque, passare fazzoletti, bevande, cibo e quant'altro ti possa aiutare ad arrivare in fondo.
E quando arrivi giri per la città con al collo la medaglia o ancora vestito con pettorale e la gente che incontri per la strada, sui bus, in metro si prodiga per farti i complimenti, ti chiama dalle finestre, dagli ingressi delle case: è una senzazione incredibile.
Arrivando alla parte puramente sportiva per quanto mi riguarda ho finito in 3h18' un tempo ottimo e insperato per essere la prima volta soprattutto su un percorso così duro come quello della Grande Mela: ora, se recupero bene, andrò a Milano a fare la Maratona, tappa conclusiva del circuito Gazzetta Run per riuscire almeno a rimanere nei primi dieci della classifica generale e dare ancora più visibilità alla "nostra" Happy Runner Club. ciao e a presto.
(Cristiano Mazzoni)
 
 
 
 
 


02/11/2008


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