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Come ogni fine anno viene naturale fare una veloce rassegna della stagione che va chiudendosi.
La prima cosa da evidenziare è che, a quasi cinquant’ anni (sono un classe 64), malgrado le centinaia di km percorsi non ho avuto particolari problemi fisici che mi hanno costretto al ritiro durante una competizione oppure a sospendere o rallentare la preparazione per un certo periodo di tempo. Solo in questi ultimissimi giorni soffro per un problema al calcagno destro (fascite plantare) ma credo, e spero, che la cosa rientri in pochi giorni. Questo inconveniente mi ha costretto a terminare l’annata senza partecipare alla ormai tradizionale Maratona di San Silvestro a Bologna il 31 dicembre.
Sicuramente è stata una stagione veramente fantastica che molto difficilmente scorderò.
La gemma è stata la 100° maratona corsa nella mia Milano: un bagno di folla, di amici, di parenti, famigliari e semplici conoscenti che mi si sono stretti intorno a dimostrare affetto e stima nei miei confronti.  Grazie a tutti voi ancora una volta.
Per non parlare dell’intervista televisiva andata in onda sul TG Regionale e dell’amico G. Certomà per T&F Channel: ancora adesso mi vengono i brividi.
Sempre in tema maratone ne ho corse in tutto undici sempre in tempi di tutto rispetto con i miglior crono segnato a Milano e Reggio Emilia con 3 h 5 min (in entrambe le prove).
Il 2013 mi ha anche visto partecipare come pacemaker in alcune maratone di livello internazionale; ho sempre svolto il mio ruolo con grande passione e diligenza seguendo in ogni occasione con scrupolo le indicazioni cronometriche degli organizzatori. E’ un modo per conoscere nuovi amici e nuove città ed è sempre appagante aiutare colleghi corridori a raggiungere i propri obiettivi condividendo la gioia mentre si transita sotto il traguardo. E’ anche un’opportunità per rendere meno noiosi e duri allenamenti lunghi.
L’altra perla dell’anno è senza alcun dubbio la 9 Colli Running di Cesenatico corsa in maggio che è considerata, a buon diritto, dagli addetti ai lavori, come una tra le tre gare di ultramaratona più dure al mondo. Basti pensare al dislivello totale e al kilometraggio di oltre 200 km. Bene, senza una preparazione specifica, l’ho portata a termine nel buon tempo, per un debuttante, di 25 ore e 58 min.
Alla vigilia i giornali locali mi davano addirittura tra la rosa dei favoriti ed in effetti sono transitato in terza posizione al passaggio sul Colle del Barbotto posto al 88 km. Ho poi pagato la mancanza di preparazione sui tratti in salita e soprattutto la discesa. Questa gara è stata fino ad ora la più dura della mia carriera ma anche quella che mi ha regalato le sensazioni più forti e estreme.
Una gioia immensa e inattesa è stata la vittoria classica nella Sei Ore di Sondrio dove ho tagliato per primo assoluto il traguardo nell’ottima misura, che vale anche la mia miglior prestazione, di 73.5 km su un tracciato tutt’altro che scorrevole. Dal punto di vista strettamente tecnico credo che la prova di Sondrio sia quella di maggior spessore. Non è mai facile vincere in competizioni di questo tipo in cui prendono il via atleti forti e magari di parecchi anni più giovani.
Una seconda vittoria importante l’ho conseguito all’estero a Bellinzona (dopo una gionata di lavoro) in territorio svizzero, nella 12 ore in cui ho coperto, anche in questo caso su percorso non veloce, 107,5 km, misura di un certo rilievo.
Ho corso sempre solo nella notte e alla mattina ho dovuto proseguire per ore sotto un sole cocente; le gare lunghe comportano molto spesso affrontare condizioni climatiche che variano anche sostanzialmente nel corso del loro svolgimento. La completezza del corridore è anche quella di sapersi adeguare nella maniera più rapida possibile alle differenti condizioni. Non posso poi dimenticare la 6 Ore di Gaggiano, vicino a casa, dove i veri avversari sono stati il freddo pungente, la forte pioggia, il vento sferzante e il fango che ricopriva per intero il campo gara; i segni di queste prove rimangono indelebilmente impressi nel fisico e nella mente. Ho comunque concluso la prova al terzo posto assoluto, anche se ho pensato svariate volte al ritiro, in un più che onorevole 69 km.
Le gare di 6 ore mi hanno sempre visto correre da protagonista assoluto; anche a Montecalvo (Avellino) ho dominato nelle prime quattro ore (sotto un sole cocente di pomeriggio di agosto e un tracciato molto insidioso) per poi cedere ma piazzandomi comunque secondo assoluto dietro ad un vero campione Massimo Termite con 61 km.
Anche a Reggio Emilia mi sono espresso su ottimi livelli, all’inizio stavo benissimo tenendo il passo della nazionale Paola Sanna; ho poi avuto un problema gastrico che mi ha portato all’abbandono della gara per circa mezz’ora (facendomi perdere la prima posizione) per poi riprendermi e finendo in terza posizione segnando 66,5 km.
Anche quest’anno mi sono impegnato nella 50 km della Romagna, conclusa in 4h mentre ho saltato la 100 km del Passatore perché troppo vicina alla 9 Colli Running.
Con gli amici dell’Happy Runner ho preso parte alla edizione numero zero del Double Trial, mia prima apparizione in prove di questo tipo; il menù prevedeva 17 km il sabato notte e 21 km la domenica mattina. Percorsi magnifici dal punto di vista paesaggistico ma veramente troppi sassi, pietre, radici per la mia debole vista.
Verso la fine di agosto ho contribuito con la mia partecipazione al primo posto di squadra della Podistica S. Giovanni a Piro alla Transmarathon, gara a tappe che si svolge tutti gli anni nel Cilento-Vallo di Diano; una gara di cinque tappe con percorsi spettacolari e suggestivi. Per la cronaca sono arrivato 4° di categoria.
Mi preme ricordare che gli organizzatori di questa competizione sono stati premiati dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (per le iniziative e i progetti) con una medaglia.
Lasciando indietro il passato vediamo quali saranno i miei principali obiettivi per il nuovo anno.
Innanzitutto, sarò di nuovo al via della 100 km del Passatore per portarmi a casa il famoso piatto di ceramica (viene consegnato dopo 5 Passatori). Mi presenterò sulla linea di partenza di Firenze con il dichiarato scopo di arrivare a Faenza allo scoccare della mezzanotte in un tempo di prestigio intorno alle 8 h 45 min.
Certo non sarò una cosa facile; dovrò naturalmente essere preparato a puntino, non lasciare nulla al caso (e mi riferisco in particolare all’alimentazione e idratazione nel corso della competizione) e occorrerà anche molta fortuna per quanto riguarda le condizioni meteo che, se avverse, possono causare molte difficoltà soprattutto nello scollinamento dell’ormai mitico Passo della Colla.
Mi piacerebbe poi provare a correre una maratona forte magari limando qualcosa al personal best di 2h55' datato 2010 a Venezia. In quest’ottica dovrei sicuramente seguire una tabella di allenamenti che preveda uscite lunghe (a cui sono già abituato) a prove di ripetute veloci su distanze ridotte magari in pista (a cui purtroppo sono poco abituato e che faccio molta fatica a svolgere. Ma questi sono i lavori indispensabili per ottenere risultati cronometrici ambiziosi).
A fine anno ritengo opportuno anche fare quattro conti economici e così mi accorgo di aver speso, e mi accorgo comunque di averli spesi molto bene, circa euro 4000 distribuiti tra gli acquisti delle scarpe tecniche (almeno dodici paia con una media di 110-120 euro ciascuna), le spese di iscrizione (a mio avviso troppo elevate), di viaggio e di vitto/alloggio. Questo è stato uno dei motivi che mi hanno portato a fare in alcune occasioni il pacemaker.
Un sincero ringraziamento va alla mia famiglia che mi ha “sopportato” e “supportato” in tutte le mie gare e negli allenamenti quotidiani; è solo grazie a loro che sono riuscito a conciliare, spero in modo armonioso, famiglia, lavoro e corsa.
Ringrazio ancora una volta tutti gli amici della Podistica San Giovanni a Piro, nella persona del presidente Edoardo Grieco che ha anche presenziato, correndo, alla mia 100° maratona di Milano.
Un grazie anche all’altro gruppo, l’Happy Runner Club, che in una serata di maggio (al 2° HAPPY MILE) mi ha sorpreso donandomi un trofeo artigianale di un artista milanese a ricordo della 100° maratona. In questa fantastica annata con all'attivo undici maratone, cinque 6 Ore, una 12 Ore, una 50 km, una Nove Colli ho dimendicato quella che più mi ha emozionato e ne vado fiero (sono stato l'ideatore) non una gara ma esattamente l'edizione zero, da Novi Velia a S.Giovanni a Piro (Sa) il 26 luglio, circa 72 km tortuosi in compagnia di Alessandro Piazzola, Edoardo Grieco, Magliano Franco e Cefola Giuseppe con partenza dal Santuario di Novi Velia (SA) e arrivo al Santuario di Pietrasanta, nel cuore della notte, con le nostre famiglie ad aspettarci. Con la speranza che l'anno prossimo l'avvenimento si ripeterà magari con più presenze.
Un pensiero infine ai fidati Filippo e Marco che hanno avuto il coraggio di scortarmi per più di un giorno nell’avventura della 9 Colli Running.
Un abbraccio e un augurio di buone festività a tutti.

GIUSEPPE TRIPARI



02/01/2014


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