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La mia prima gara


Ciao a tutti, il 17 aprile, in occasione dell'Appia Run, ho fatto il mio debutto nelle gare podistiche, sperando sia la prima di molte, gara dai molteplici significati personali.
Ora vi spiego: per iniziare bisogna tornare indietro di 18 anni, a quando avevo 13 anni. A quell'età mi fu diagnosticato un tumore al cervelletto: roba seria, che mi ha portato nel giro di pochi mesi ad affrontare due interventi chirurgici per asportare il tumore ed una tracheotomia. Passato questo primo momento ho dovuto affrontare un periodo di riabilitazione, nel quale ho soprattutto dovuto re imparare a camminare, causa i postumi dei due interventi effettuati in una zona preposta al controllo dell'equilibrio.
Nonostante i disagi, le privazioni e i sacrifici che ho affrontato, ricordo quel periodo come un tempo positivo per la mia crescita personale e vissuto con serenità e anche gioia. Tutto questo grazie a tutte quelle persone che mi sono state vicine e hanno speso del tempo per aiutarmi ad uscire dalla malattia.
Il 17 maggio ero là, schierato con tante altre persone, ognuno con la sua motivazione personale: la mia era quella di finire la gara per dimostrare a chi mi era stato vicino nel periodo della mia malattia che magari quel tempo dedicatomi non fosse poi stato del tutto inutile.
La manifestazione, poi, si è svolta nella città in cui sono stato curato: Roma e sono stato accompagnato da una persona per me speciale, che all'epoca dei fatti era il mio infermiere.
Per concludere, questa sfida la voglio dedicare alla mia famiglia, mamma ANNA, papà RAUL, DONATELLA la mia sorellona e MASSIMO il mio cognatino, che hanno affrontato una grandissima sfida e un grandissimo dolore con grandissima dignità sempre con il sorriso sulle labbra; è per merito loro se ora sono qua a scrivere queste righe.
La dedico a tutti gli infermieri e medici che mi hanno curato e coccolato ma in particolare ad ALESSANDRO (che ha corso con me l'Appia Run,) FABIOLA, SANDRA&MASSIMO.
La dedico al mio amico MASSIMILIANO che ha trascorso tutti i pomeriggi della mia convalescenza insieme a me, quando magari poteva uscire con gli amici.
Voglio ringraziare tutte quelle persone, amici e colleghi, che in modo o in un altro mi hanno supportato e sopportato in questa mia sfida.
E per finire voglio fare una dedica speciale a tutte quelle persone che non hanno creduto in me.
Grazie di cuore.
Federico Rossi

 



04/05/2011


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