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La Ronde des Plages – 17.5.2009 Mentone (Francia) 10 km
 
Non ho voluto mancare alla venticinquesima edizione di questa corsa, della quale ho già una discreta collezione di t-shirt; anche perché quest’anno, data la ricorrenza nel pacco gara erano compresi una maglia e un cappellino tecnici (il tutto per la modica somma di 12 €).
Ma veniamo ai fatti. Non sono riuscito ad andare a ritirare il pettorale il sabato, perché siamo stati alla fiera del libro a Torino, così, domenica mattina mi sono svegliato di buon’ora senza fare troppo rumore, visto che le mie tifose oggi non mi avrebbero accompagnato, ho fatto colazione e sono partito con lo scooter.
La giornata prometteva bene (meteorologicamente parlando) e, in poco meno di 30 minuti, sono arrivato a destinazione. Parcheggi rigorosamente riservati, come buona abitudine oltralpe, e indicazioni così precise che anche chi non fosse mai stato a Mentone avrebbe facilmente trovato la strada.
L’ambiente è sempre molto accogliente e caloroso. Ci si saluta, si incontrano corridori conosciuti e non, e così via. Mi avvio a ritirare il pettorale, e dato che sono arrivato abbastanza presto non c’è neanche coda e così ho anche il tempo di dare un’occhiata ai depliant esposti. Ci sono alcuni trail e gare in montagna molto interessanti. Ho anche il tempo di fare il tifo durante la gara riservata ai bambini (6-10 anni) lunga 1,5 km, e poi a quella riservata ai ragazzi (11-15 anni) lunga 3 km. Dopo di che comincio a fare il riscaldamento, senza esagerare, visto che la temperatura è piuttosto alta (20°). Qualche stiramento ed è quasi l’ora della partenza. Piano piano ci infiliamo nei settori previsti in base ai tempi dichiarati facendo attenzione a non stare troppo attaccati l’uno all’altro. Avevamo capito tutti che il caldo avrebbe occupato una posizione predominante nell’ambito della corsa odierna.
La partenza dista circa 800 metri dall’arrivo ed è posta sulla strada che costeggia il mare in direzione “Francia”; … ma ecco lo sparo dello starter. Partiti!
Con il porto di Menton-Garavan alla mia sinistra comincio a zigzagare tra una selva di corpi e gambe, facendo attenzione a non inciampare, e, nei limiti del possibile a non danneggiare troppo gli altri. Al primo chilometro mi sono reso conto che forse stavo spingendo un pochino troppo (4’ 05”) allora ho deciso di rallentare. La strada procede passando sopra all’arrivo (che rimane su una strada parallela), continua aggirando la “Vieille ville” (la città vecchia), costeggiando, la “Plage des Sablettes” (spiaggia delle “sabbiette”), il porto vecchio, i bastioni di un vecchio fortino, ora museo. Sempre con il mare alla sinistra si passa vicino ai bar, ai ristoranti e agli alberghi che sorgono proprio davanti alle spiagge, fino alla piscina di “Roquebrune”, una cittadina che confina con Mentone. Qui si fa inversione di marcia e si ripercorre tutta la strada fatta finora e, mentre si transita davanti ai ristoranti, si cominciano a sentire certi profumini che inviterebbero a smettere di correre e sedersi a tavola (soffritti vari, sughi, zuppe di pesce, eccetera…). I miei tempi al chilometro adesso (ed abbiamo già superato il sesto) si sono assestati intorno ai 4’ 25” e il caldo si fa più insistente, soprattutto per la forte umidità, e l’assenza quasi totale di aria. È un fatto che si verifica piuttosto di rado, soprattutto in questa stagione. Una leggera brezza qua c’è praticamente sempre!
Intanto, un passo dopo l’altro ci avviciniamo alla frontiera con l’Italia (Ponte San Ludovico) dove si fa un’altra inversione di marcia, e i chilometri sono già più di otto. È il momento più duro per me, ma vedo che c’è chi sta peggio; un altro corridore è seduto per terra con la schiena appoggiata a un muretto divisorio in cemento, con lo sguardo fisso nel vuoto, già assistito da un “collega” che continua a bagnargli la testa, mentre accorrono i volontari della croce rossa.
Io raccolgo le forze e mi preparo per gli ultimi due chilometri. Intorno al nono raggiungo Gianni, un amico che purtroppo ha avuto un piccolo risentimento alla coscia, e saggiamente ha preferito continuare camminando. Sento il suo “Vai Pier!” e sollevo la mano per ringraziarlo. Qua si svolta a sinistra in leggera discesa e si entra all’interno del Porto, dove si svolge l’ultimo tratto. Ho anche la forza di aumentare il ritmo e dopo una doppia curva (sinistra e poi destra) ecco un piccolo strappetto e finalmente l’arrivo, tra due ali di folla e con le pon pon girls che ci fanno da contorno negli ultimi metri. Ho concluso in 44’ 11” (tempo ufficiale 44’ 31”) e adesso ci si ritrova tutti sotto un tendone dove è allestito un ristoro finale con acqua, bibite, banane, anguria, frutta disidratata, pain d’epices, cioccolato. Il naturale scambio di opinioni e impressioni con gli amici e colleghi e poi ritorno a casa soddisfatto, dove mi aspettano le mie due più grandi tifose per pranzare tutti insieme.
Merci a tout le monde! (Grazie a tutti). E buona corsa. Alla prossima.
(PierFranco)
 
 


17/05/2009


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