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Nice semi-marathon, Nizza, 18 aprile 2010

Affronto nuovamente una mezza maratona, dopo più di un anno che non mi cimentavo in questo tipo di competizione, e scelgo Nizza. Prima di tutto perchè ritengo Nizza una città molto bella, accogliente e che associo a tantissimi bei ricordi (non esclusivamente “corsistici”), in secondo luogo anche per un fatto di comodità.
La trafila è sempre la solita; ritiro del pettorale il sabato; accompagnato da Olga, la mia stupenda bimba, che è stata “omaggiata” del poster ufficiale della corsa, e che ha voluto appendere in camera sua.
Domenica mattina sveglia alle 6:30, colazione e poi a prendere la macchina e ad aspettare un caro amico che mi accompagnerà. Partenza alle 7:30 e arrivo a Nizza verso le 8:30. Una volta trovato parcheggio, qualche minuto per sistemarmi e poi via verso la Promenade Des Anglais, dove sono ubicati partenza e arrivo di tutte le gare odierne. La prima gara era già terminata; ed era la gara riservata ai più piccoli: “La 2Km P'tits Champions” da 9 a 15 anni. Alle 8:45, partenza de: “La Niçoise” corsa (riservata al gentil sesso) e marcia, (aperta a tutti) per la lotta contro la crisi mondiale dell'acqua e anche per aiutare un'associazione locale per la ricerca contro il cancro al seno. Ore 9:29 partenza Handisport e alle 9:30 partenza della 10 km e della “mezza”.
Dunque ho anche il tempo per fare pipì e riscaldarmi. La giornata è molto bella; cielo sereno, aria fresca e il sole che splende.
Durante il riscaldamento, incontro parecchi amici che sono iscritti alla 10 km o alla mezza, con i quali scambiamo qualche commento e facciamo qualche “metro” insieme. Saluti, in bocca al lupo e poi via tutti inseriti nelle “gabbie” di partenza.
Le due corsie della Promenade sono riservate alla partenza della 10 km e della “semi”. Si parte in direzione “Francia” e percorriamo un breve tratto di passeggiata a mare per svoltare verso l'interno in Boulevard Gambetta. Le strade contengono a fatica la grande folla di corridori che procedono ammassati, tanto che alcuni decidono di passare sui marciapiedi, zigzagando in mezzo ai pedoni. Verso il secondo chilometro vedo il meneur d'allure (pace maker) delle 2 ore, e decido di seguire una ragazza che mi sembra avere un bel passo. Dopo aver svoltato per due volte a destra entriamo in un tunnel che passa sotto alla stazione ferroviaria, e la strada in leggera discesa permette un'andatura più sostenuta.
Ritorniamo sulla passeggiata e perdo di vista la ragazza. Passiamo sulla linea di partenza in direzione opposta a prima, e siamo al quarto chilometro. Un leggero tratto in salita ci porta ad una semicurva a destra e una controcurva a sinistra che passa sotto il Chateaux de Nice e ci conduce in vista del Porto. Ci introduciamo in una strada secondaria e ci allontaniamo una seconda volta dal mare. Entriamo nel quartiere degli antiquari, ma i negozi sono tutti chiusi. Qui le strade sono più strette, e il gruppo dei runners è più sgranato (per fortuna). Intorno al settimo chilometro raggiungo il pace maker dell'ora e quarantacinque, e mi accodo al gruppetto che lo segue, riprendendo un po' fiato.
Compiamo un'altra doppia curva a destra e riscendiamo verso il porto, e corriamo lungo una parte del molo per poi ritornare indietro e riprendere in direzione Francia la Promenade des Anglais. Al secondo passaggio sulla linea di partenza, i corridori della 10 km svoltano a sinistra e tornano indietro verso il traguardo; noi dobbiamo percorrere gli ultimi undici chilometri, tutti sulla passeggiata. I primi cinque in direzione dell'aeroporto, con un poco di vento contrario (fresco e piacevole), e gli ultimi sei dopo un'inversione a u sulla corsia stradale opposta. Al decimo chilometro il mio “accompagnatore” mi ha incitato e mi ha detto “Vai che lo prendi!!!”. Intendeva che sarei riuscito a raggiungere un altro amico che era più avanti. Non ci ho badato più di tanto, perchè pensavo alla mia gara, e non a quella degli altri, ma quando, poco prima dell'inversione al quindicesimo chilometro l'ho visto di fronte che stava tornando verso il traguardo, ci ho fatto un pensierino. Un briciolo di competizione non guasta ogni tanto. Così mi sono impegnato, e per fortuna, grazie ad una partenza più lenta grazie al grande numero di partenti, mi sono ritrovato con una buona dose di energie per affrontare gli ultimi chilometri. C’era una strana quiete sulla passeggiata, e poi mi sono accorto che a causa del blocco del traffico aereo, non c’era il solito via vai di aerei in fase di decollo e atterraggio che accompagnano la quotidianità di una città con l’aeroporto posto sul mare.
Ho messo il piede sull'acceleratore e l'ho raggiunto e superato intorno al diciassettesimo chilometro. Ho continuato in progressione fino al traguardo e ho finito la mia “fatica” in 1h 38' 22” (real time), soddisfatto della mia condotta di gara. Dopo ho saputo che al decimo chilometro aveva circa due minuti di vantaggio!
Mentre tornavamo verso la macchina mi sento chiamare per nome, mi giro e vedo seduta ad un tavolino in un bar sul mare mia zia, che seppur girato di schiena mi aveva riconosciuto. Lei abita a Nizza, ed era venuta a fare il tifo per me, ma in tutta quella bolgia di persone, non era riuscita a vedermi, per fortuna c'è riuscita adesso. Così, visto che siamo vicini a casa decidiamo con Daniele, (l'amico accompagnatore) di fermarci a pranzo a Nizza insieme a lei, e ci concediamo: loro; un' “assiette orientale”, un piatto enorme con diverse specialità culinarie tunisine, ed io un cous cous “deux viandes” con due tipi di carne (montone e merguezes -salsicce piccanti) e verdure miste in un ristorantino/pasticceria tunisino che penso proporrò per la sezione Eziogastronomica.
È un anno particolare questo, sono successi alcuni fatti che hanno cambiato la mia vita, e sto cercando di capire come fare per organizzare il mio futuro. Le incertezze sono tante, le certezze molte meno, ma per fortuna ci sono. La più importante è Olga. Vado avanti pensando che lei ha bisogno di me, almeno tanto quanto io ne ho di lei. Tra le altre certezze ci metto di sicuro la corsa, che mi aiuta moltissimo. Poi c'è la musica senza la quale penso che la mia vita, come quella di tante altre persone sarebbe priva di un elemento fondamentale.
In questo periodo difficile ho cominciato a rivalutare la figura di mio papà, al quale vorrei dedicare questa gara e questo racconto. Sono ventisei anni che non c'è più, e l'anniversario era proprio il giorno prima della corsa. Il nostro rapporto non è mai stato idilliaco, ma per la prima volta, dopo tanto tempo, e dopo essere diventato padre a mia volta (da quasi cinque anni), mi sono ritrovato al cimitero, seduto a terra a guardare la sua foto, a guardarlo negli occhi e a pensare quanto non mi sia mancato in tanti anni, e quanto mi manchi adesso. Quante cose avremmo potuto condividere, così come io ora posso condividerle con mia figlia. Ciao papà!
Un saluto a tutti gli happy runner e un'invito a scrivere i Vostri racconti. Semplicemente quello che Vi passa per la testa quando correte, Vi allenate, gareggiate...
Buone corse a tutti.
Pier(franco)



21/04/2010


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