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SECONDA PARTE
 
 
Un SMS mi raccomanda : “goditi ogni secondo della gara”, un altro mi ricorda Gandhi, un altro recita : “concentrazione, forza fisica, integratori e … lampadine !“ 
 
Parte la colonna sonora, conto alla rovescia e già si parte. Vedo Marco, lui mi intravede al mio richiamo ma sono già oltre.
 
Assaporo i primi momenti, corro pure contro le più rosee aspettative, ma dopo circa 200 mt avverto già la necessità di una sosta idrica, ma sono ancora in paese … trattengo a fatica.
 
Al 7’, pensando di perdere il minor tempo possibile, mi nascondo dietro le macchine e via… Ah liberazione e guardavo il chrono, non avevo realizzato l’immensità del tempo …. Passano i primi km su asfalto, tra la cornice gioiosa della gente che applaude tra campanacci ed incoraggiamenti, recupero qualche posizione nel tentativo di “cancellare“ la sosta, zainetto sulle spalle e bastoncini per ora ancora legati dietro, grazie ad un provvidenziale accorgimento che la mattina prima mia madre aveva realizzato. Ricordate i dettagli … !
Passo a Planplincieux, Km 6.7 in lieve salita, avevo previsto in 63 minuti, il chrono mi dice 52 !
BENE, ma poco importa la gara è lunga iniziano le prime rampe, si forma un codone lungo su 2 canali, difficile sorpassare, il caldo inizia a farsi sentire … In un tentativo di sorpasso, inciampo, faccio 2 -3 falcate lunghe quasi pronto a distendermi al suolo, quando una mano amica e ferma di un’austriaca al mio fianco, mi tiene per lo zainetto ! E mi sento un pirla, Ok ho capito: vado su al passo di tutti gli altri.
 
12 Km Rifugio Bertone arrivo, bevo, e riparto forse 5 min di sosta, tutto sotto controllo e via verso la Tete de la Tronche a 2.584 mt, la prima vetta impegnativa … Scopro a posteriori di essere passato in 508 posizione in 1h 52’ , 7 minuti in ritardo rispetto alla tabella ma con solo 830 mt di dislivello il peggio deve ancora venire; il percorso si fa duro e selettivo, la salita è il mio forte non mi spavento, è ovvio che si inizia a marciare, bastoncini in mano e via. Sto in posizione defilata perché c’è tempo anzi mordo il freno meglio così. Sensazioni ? Così così, non sono al 100%, forse la tensione, forse il caldo (berretto in testa), forse la sveglia inaspettata alle 4.00, fatto sta che ho un principio di mal di testa: a questo punto, saranno circa 2,30 di gara sento la necessità della 1° sosta: mi fermo su un prato, Enervitene, qualche goccia d’acqua, qualche foto e via zainetto in spalla in coda a centinaia di ometti. 
Si sale ancora, si scollina, via per una discesa molto sconnessa che poi diventa corribile, mi superano in molti, li lascio andare, sembra che tutti abbiano fretta di soffrire ! Li capisco ! Al fondo, dopo circa 4 ore ed un malessere alla testa che diventa sempre più ossessivo mi prendo un’altra pausa, la gara è lunga, mi auto-consolo e consumo ancora qualche barretta che fa parte della mia dotazione di partenza.
 
Un amico triatleta, Paolo Zanoni, compagno di innumerevoli sfide mai vinte da parte mia, mi vede e mi incita a ripartire con lui, saremo intorno al 20° Km, e così via parto con lui … sarà psicologia ma aiuta. Riprendo consapevolezza, sto meglio; salita e discesa piombo finalmente ad Arnuva- Km 26,2 , dove era previsto che il mio amico Marco si trovasse per verificare le mie condizioni.  Ora prevista : intorno alle 15.00 (4 ore di gara). Arrivo alle 15,46 e capisco che la gara sarà intorno alle 20 ore.
 
Foto di rito, grande ristoro, mi rilasso alla grande, tutti che vanno di fretta. Io mi fermo a gustarmi un bel brodino caldo con pasta…. La gara è lunga penso, mi gusto gli applausi e riparto alla volta del Col Ferret: 31 km. Poi di nuovo una discesa dove incontro un Giovanni pensionato di Milano, maratoneta di esperienza (2h50’, mica scherza) … corriamo in discesa con circospezione attenti a dove mettere i piedi … punta a finire entro le 20 ore poi diventa dura … Corriamo un po’ insieme, arriviamo al 40° in 8 ore, sono le 19.00: inizio a pensare, 40/8 = 5 Km/ora con 2 salite, 100/5 = 20 ore, giù di lì forse più considerando + salite, una cena che ci aspetta al 55° Km e tanta fatica sulle spalle. Mah facciamo un bel ristoro e si riparte, la tabella di marcia è già dimenticata, questa è gara vera si sale e si scende: alle 18,40 avevo previsto di essere al 55° sono in ritardo di 2 ore, ma non c’è problema, sto bene, me la sto godendo, grandi panorami, boschi, fiumi siamo in Svizzera, attraversiamo campagne bucoliche, paesini inverosimili, troppo belli per essere veri, molto curati.
Anzi non ci crederete ma in questo paesaggio surreale quasi all'imbrunire, stabilisco il personale di corsa a occhi chiusi : 34 passi ! Provate, tu e te stesso ! Una tecnica che ho provato in questi mesi su lunghi stradoni: 20 passi, poi diventava difficile, bisogna lasciarsi andare, cercare di uscire dalla Comfort Zone, cercare l'impossibile ... saranno caz...te, ma sensazioni da provare ! E poi mi direte del 6° senso !
Ad un certo punto mi prendono delle fitte al basso ventre, 4-5 fitte da dovermi fermare, voi capite, ma non ho tempo e poi che faccio ? Tengo duro e reagisco, certo che in pancia ho buttato di tutto, forse ho esagerato, coca, integratori, formaggio, brodini … Altro che crisi di fame ! con questi pensieri, inizia la 3° salita per arrivare al ristorante ! … Si sale, si inizia a sentire la fatica, si entra nel bosco, diventa buio, ma non voglio fermarmi a prendere la torcia nello zainetto, c’è chi l’ha fatto per me, seguo un gruppetto sto in scia … la mente guida le gambe che rispondono ancora, si sale, esco dal bosco silenzioso e buio, dove mi aggiravo con occhi da lupo e passo sotto una ola organizzata da 3-4 ragazzi, una vera manna dal cielo, le loro urla si sentivano da lontano e mi davano la forza …sono vicini, ora tocca a me ! E via ancora 30 minuti, sembri lì la salita non finisce mai, e poi ecco sempre più persone, le luci, la folla è il traguardo dei 55 km. Si passa sotto lo striscione! Sono le 21.05, dopo 10 ore di gara, (questo è il mio limite), si tratta di raddoppiare ! Chiedo applausi, coinvolgo la folla e vado sotto il tendone per il meritato ristoro, dove mangio di tutto, non ho nemmeno la forza la voglia di fare la coda, mi siedo e raccolgo piatti avanzati da altri atleti (pasta, formaggio, salame, cioccolato) ho bisogno di un bel massaggio, macchè alle gambe, alle spalle, lo zainetto inizia a farsi sentire … Vedo facce che poi incontrerò successivamente, mi cambio con una semplice maglietta mezze maniche e mi ripresento fuori dal tendone …via sono da solo esco dal paese Champex, penso, beh 55 km sono alle spalle ora solo una maratona …. Parto e corricchio, la pendenza è lieve, passo qualche gruppo, sono solo è buio, ovviamente ho il mio frontalino, il percorso è ben segnalato, supero ancora qualcuno che mi si accoda, ed inizia la 4° salita … Ricordate sono 6. Siamo alla Bovine, salita molto dura, al buio, rocce, radici, molto difficile, sento respiri alle mie spalle, chiedo se qualcuno vuol passare ma tutti stanno bene dietro, io sapete ad essere leader mi diverto, sono nel ruolo, eppoi impongo il mio ritmo, scelgo con scrupolo i passaggi … qualcuno cerca la scorciatoia, lo invito a passare avanti ma rifiuta, sento la pressione di quelli dietro, avverto la stanchezza sono circa 1h30 di salita senza respiro, la vetta vuol dire 64 km, ma non vedo nulla, mi dico la gara è lunga, mi fermo su una roccia e mi vedo sfilare da un gruppo di 30 / 40 persone, tutte a succhiare la ruota … soddisfazione si, ma pure stanchezza … un enervitene, qualche buon sorso d’acqua e via il gruppo è a vista, 100 mt. Non voglio perderlo, lo prenderò…


28/08/2008


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