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Silvano Vi racconta il suo primo “Tour del Monte Bianco” – 29/8/2008
 
TERZA PARTE.  (trovate le precedenti puntate nella sezione "articoli-racconti").
 
 
Dopo circa 10’ finisce finalmente la salita e si può correre nuovamente su un falso piano …E via siamo al 64° km dove mi ricongiungo con il gruppetto che mi aveva preceduto. E' quasi mezzanotte, mancano 6 minuti ! 2 ore per fare circa 9 km di salita ..... Siamo a 2.000 mt, ma non fa freddo sono in pantaloncini e maglietta. Ristoro veloce in un bivacco e riparto, con un cenno vedo un’ombra che mi segue, bene siamo almeno in 2 : è olandese, si chiama Ruud, di Rotterdam, 49 anni, 25 maratone alle spalle, 2h 45’, forse penso, sono nella posizione sbagliata …. Io corro davanti a lui e lui mi lascia andare, lo tengo a freno e parliamo di tutto e di più ….. superiamo, parliamo, io davanti e lui dietro … Ad un certo punto superiamo un atleta al quale mi rivolgo in russo, facendo sfoggio delle mie capacità dialettiche e linguistiche : il tale è Fabio, un emiliano di Reggio Emilia, traslocato ad Aprica. E via il gruppo a 3, io parlo e traduco, raggiungiamo il 70° km, al ristoro finalmente ci vediamo in faccia perché non sembra ma eravamo impegnati a correre nel buio e capire dove mettere i piedi, coinvolgo Annette, una volontaria a farci un ottimo servizio : brodino, coca e via andare. Intravedo anche Paolo, il Zanoni di turno (se non c'è c'è l'altro !), che lasciato l'amico con il quale era partito, si invola per la volata finale (4-5 ore almeno).
 
E si riparte, mentre la giapponesina sta arrivando, l’avremo superata almeno 10 volte ma è sempre lì, grandi applausi in Paese sono circa l’una di notte e sono lì ad applaudirci … Via si va in discesa, molto brutta siamo freddi non è facile ripartire. Vediamo giù nella valle il prossimo punto a 6 Km giù nella valle, si torna nell’inferno dantesco, le luci sono rosse in effetti ci manca Caronte ma siamo lì: il passaggio è Catogne poco ci manca …. E intanto penso alle energie da risparmiare per l’ultima salita.
Corriamo e trovo una fanciulla appiedata che però sollecitata dal gruppo riparte: è Stefania, una tosta di Lecco, MTB e sci alpinismo, mai corso, quasi non ci credo, l’avevo vista al ristoro del 55 Km e mi chiedevo che cavolo ci facesse lì, ora l’ho capito ! Fabio in discesa, ha problemi alle ginocchia, non riesce a correre, io preferisco correre al camminare e frenare in continuazione, comunque la mia fasciatura tiene bene (ho un futuro).
Arriviamo in 3 all’80° km, bagno di folla, è Vallorcine. Sono le 4.14 della notte con 17 ore di gara e già 9.000 mt di dislivello totale nelle gambe, non certo una passeggiata: Fabio arriva con circa 10’ di ritardo e va a farsi fasciare in infermeria. Stefania riparte perché ha bisogno della toilette, Ruud mi aspetta tranquillo come se fossimo al bar, ha deciso di farmi compagnia … Finalmente decido che è ora, ne mancano 18 km, una salita all’88° km, la piu’ dura in altimetria, penso ad ancora 3 ore di gara, certo una mezza la si fa in 1h 30, ma qui le condizioni sono un po’ diverse.
 
Impostiamo un ritmo elevato perché sento freddo, ho bisogno di scaldarmi, arriviamo sotto l’ultima salita e vedo una lunga e interminabile fila a zig zag che affronta l’ultima salita. Dall’inferno al purgatorio, mi sembrano tante anime in processione, ognuna al suo girone: 700 mt in 4 km, una rampa a gradoni: attacchiamo la salita, siamo frenati da un gruppo numeroso, sorpassi difficili, sentiero stretto, più spavaldo di Ruud attacco e supero, Ruud mi segue anzi allunga mi vuole aiutare, ma il suo ritmo è troppo elevato lo lascio andare ma pensate ogni circa 200 mt lo trovo fermo che mi aspetta, lo scongiuro ad andarsene per non sentire il peso di dover tenere il suo ritmo a tutti i costi, dopo circa una decina di volte finalmente lo convico a lasciarmi, ognuno per la propria strada, resto solo: sono le 5, ma sto bene …Sto per scollinare, manca però il pezzo roccioso, si usano le mani, avverto un po’ di fatica e quasi sconforto: altro che corsa !
Tengo fede al mio principio: correre in sicurezza prima, arrivare integro poi e divertirsi se possibile !
 
Arrivo in punta, ma ci sono circa 3 km da fare in cresta su sentiero roccioso, sale il sole, vedo il Bianco …. Decido di fermarmi per le foto di rito, sono le 6.25. Molti mi passano, è gara !
Ma quando mai ritornerò da queste parti ? Mi prendo il tempo, me la godo fino in fondo …
Corricchio ancora sulle rocce, inizio a sentire la fatica sulle ginocchia, vedo in lontananza Ruud e Stefania, ma mi godo il panorama … Finalmente sono all’ultimo passaggio: la Flegere, a 7 km dall’arrivo, accendo il telefonino che era purtroppo già scarico alla partenza, ricevo un bombordamento di SMS che mi incoraggiano, che mi segnalano la posizione ai vari passaggi. Indico a Marco il mio arrivo imminente: 1 ora circa.
Vengo superato da alcuni scatenati che corrono a velocità folle, sono pazzi, cosa hanno fatto prima ?
A 3 km dall’arrivo riprendo Stefania che cammina con le vesciche … riprende a corricchiare e parlare … si va, sono ormai le 8.30 arriviamo per colazione.
 
Marco, nel frattempo era andato a dormire alle 2 del mattino per vedere i primi e confidando in un mio recupero si era svegliato alle 5 … insomma pura adrenalina anche per lui.
L’ultimo Km è finalmente su asfalto vedo Marco che mi fa il reportage fotografico.
Vivo gli ultimi momenti, saluto la gente che applaude, seguo il percorso cittadino e taglio il traguardo: sono le 8 e 52: totale 21 ore e 52 minuti: bello e incredibile ! Ce l’abbiamo fatta !
Abbraccio Marco, rivedo Ruud, foto, coca birra e aspettiamo Fabio: arriva anche lui, abbracci .
Arrivano visi conosciuti e non, tutti con scritto in faccia FINISHER !
 
Resto in zona arrivi per circa 2 ore imbambolato a guardare gli altri pazzi come me !
Adrenalina massima, Marco è esausto pure lui ma regge ! Grazie !
Mi rendo conto che tra qualche ora arriveranno quelli del giro completo: 166 Km.
Ci faccio un pensiero, vedremo, ma mi dovrò preparare adeguatamente.
 
Conclusioni:
una grande avventura, una gara alla ricerca della propria anima, un viaggio interiore da correre prima con la testa che con le gambe, da gestire con intelligenza visto la durata, da godersi per il panorama, per gli atleti, per i benevol (volontari) che hanno offerto un’assistenza incredibile. Certo bisogna scavare fino in fondo per trovare le energie per andare avanti ! Grande organizzazione, chapeau ai francesi, se lo meritano !
A 4 ore dal limite max ! Mi dicono 1000 ritirati, ora capisco, il caldo purtroppo ha inciso: una gara non per tutti! Da prendere con calma !
 
Qualcuno mi chiede se la rifarei: mica sono scemo a rifare lo stesso percorso !
Forse potrei mettermi in gioco per l’UTMB (n.d.r.: la “Ultra” ovvero i 166 km) ma non il prossimo anno magari nel 2010 !
Per ora assaporo questa vittoria che mi ha dato la consapevolezza di poter raggiungere obiettivi importanti ed un piacere particolare nell’apprendere che anche Marco si è messo in gioco per il prossimo anno: ha vissuto dall’esterno l’impresa, la vuole vivere al suo interno.
 
Il 5 Ottobre siamo (io, Marco e forse qualcun altro ??) a GAP per fare una maratona di 42 KM con D+ di 2.600 mt che vale come qualifica alla CCC e tanti panorami da esplorare. 
 
Sto bene, ho ripreso a correre per mantenere la forma, ginocchia ok !
Grazie a tutti quanti mi sono stati vicino durante questi mesi ! e a tutti quelli che mi hanno sopportato !
 
Classifica finale: 537° (200° cat. V1), poco importa … Finisher della mia prima CCC !
Per ulteriori info : www.ultratrailmb.com  
 
Qualche dato statistico:

 

 

2377 corridori, di cui 173 donne, hanno preso parte all’UTMB®.
1269 di loro (di cui 81 donne) sono finishers (54%), 1108 hanno dovuto abbandonare.

 

Erano 2032 (di cui 287 donne) alla partenza della CCC®.
65% sono finishers (1318, di cui 188 donne) e 714 sono stati costretti ad abbandonare.

 

 
 
 


29/08/2008


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