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Il 6 gennaio 2012 ho corso la mia prima mezza maratona, la “4° Mezza sul Brembo” organizzata dai Runners Bergamo. 21.097 km di corsa, ben sapendo che non ho fatto per bene tutta la preparazione e che dei 30 allenamenti programmati ne ho scavalcati quasi la metà… Purtroppo non ce l’ho fatta ad alzarmi al mattino alle 6 con 4 gradi sotto zero di fuori per andare a correre; ho corso praticamente solo durante le ferie natalizie e qualche volta sul tapis-roulant (che detto tra noi è di una noia mortale). Nei giorni precedenti la gara mi sono letto tutto il leggibile sulla tattica di gara, sull’alimentazione e compagnia, per giungere alla conclusione di partire con il mio ritmo di 6 minuti al km per chiudere la mezza attorno alle 2 ore e 10 minuti.

L’obiettivo principale era quello di finirla, e finirla entro il tempo limite (2 ore e 30 minuti).  L’obiettivo più ambizioso era, appunto, quello delle 2 ore e 10.

Anche il calcolatore dei tempi per la maratona mi aveva predetto un tempo simile:  Half-marathon race pace 6:13min/km Target: 2:11:03 h.  Invece…

Ma cominciamo dall’inizio!

Sveglia alle 6:30, notte tranquilla anche se ho dormito con un ginocchio di mio figlio piantato nella schiena.
Mi alzo e raccolgo tutte le mie cose, borsa (dove praticamente ho messo tutto il mio guardaroba da sport, non sapendo bene che meteo avrei trovato), portafoglio e cartina. Colazione con caffè e latte e biscotti e via, si parte.
Appena salgo in macchina mi accorgo che inizia a nevicare… poco poco, ma nevica! Cominciamo bene!

Il viaggio scorre rapidissimo, non c’è nessuno per strada, e in 40 minuti arrivo al parcheggio a fianco della palestra del CUS di Dalmine dove c’è la distribuzione pettorali e l’arrivo della gara.
Ritiro il pettorale e mi siedo sulle panche per cambiarmi.
Dopo qualche minuto vedo al mio fianco altri due runner con la sacca dell’Happy Runner Club.
Ci scambiamo i saluti e i convenevoli: loro si stanno preparando per la maratona di Roma e hanno sicuramente delle “pretese” maggiori da questa gara, io punto a finirla sulle mie gambe.
Si parla del più e del meno, di integratori, di tempi (e io quasi mi vergogno a dirgli che parto sui 6 min/km), di meteo.  Tra una chiacchiera e l’altra decido di vestirmi come mio solito, con il gilet antivento, nonostante il tempo sia bello, la temperatura quasi 10°, però è previsto vento.
Venuto il momento di appuntare il pettorale alla canotta, mi accorgo di essere molto più agitato di quello che sembro: non riesco a tenere ferme le mani e a infilare le spille da balia nel pettorale da tanto tremano…

Dopo qualche tentennamento ce la faccio, consegniamo le borse e ci avviamo al ritrovo "Running Forum" www.runningforum.it, appena fuori dalla palestra.
Lì conosco altri forumendoli: igiul, giampis e signora, “Mr. Tabella”, MarcelloS. e papà e qualche altro di cui purtroppo non ricordo il nome nè il nick (a quel punto ero così agitato che faticavo a ricordare il mio, di nick…) e ci avviamo tutti insieme verso la partenza, con i miei compagni di scuderia che indossano dei magnifici camici azzurri da “allegro chirurgo” per tenersi al caldo.

Dopo la foto di rito alla partenza, è già l’ora dello sparo. Ben sapendo di essere lento, rimango nelle retrovie, senza sgomitare e evitando di farmi del male o peggio travolgere dai più veloci.

BANG, siamo già in gara. Seguo il consiglio di qualcuno (non ricordo più chi…) che mi dice “prendi qualcuno che ha il tuo passo e stagli accanto”. Nei primi metri mi guardo un po’ intorno per trovare la mia “lepre” e vedo quasi subito Luigi "igiul" fermo al lato della strada che mi dice “E’ già finita”. Immagino qualche guaio fisico e scopro sul forum che avevo immaginato giusto. Forza igiul !!   Non ho ancora individuato la mia lepre che già mi vibra il Garmin: primo km concluso, alla forsennata andatura di 5’27” /km! Per me è troppo, quindi rallento e inizio a seguire due “nonnetti” (con tutto il rispetto!) targati Martesana Corse che mi porteranno fino al 5 km con la giusta andatura (attorno ai 5’35” /km).

Arriva la prima salita e mi lascio alle spalle i due attempati runner, salto il ristoro del km 5 posto in cima alla salita e continuo col mio passo. Mi raggiunge un altro runner che mi chiede per quale società corro, che non ha mai visto una canotta come la mia. Gli spiego in due parole cos'è Happy Runner (e che fatica!) e rimaniamo insieme per un bel po’, finchè affianchiamo due signore, una targata G.A.V. Vertova e decido che dato il loro passo, saranno le mie lepri.

Al 10 km inizio ad avere un po’ di fastidio al piede sinistro, mi fermo a bere il te al ristoro, sistemo la scarpa e riparto, sempre con i miei 3 compagni di gara.  Una “sciura” che ci vede passare ci apostrofa con un “Ma se andate cosi piano, non arrivate più!” Venga anche lei signora, le abbuoniamo i primi 10k, ma se corre con noi gli altri 11k e spiccioli può permettersi di fare commenti…

Il mio gruppetto rimane unito fino al ristoro del km 15, che io salto, e aumento un po’ il passo: mi sento bene (a parte il fastidio al piede, che mi accompagnerà fino alla fine), le gambe girano e il fiato pure.

Supero un po’ di altri runner, passo dal centro di Osio con la gente che fa il tifo (troppo bello!) e mi lancio negli ultimi 4 chilometri.

Purtroppo non ho fatto i conti con il cavalcavia posto al 18° chilometro, che mi ha stroncato, ma soprattutto con i successivi 3 km quasi tutti su un lungo rettilineo controvento.  Vado in crisi e così le due “GAV” e l’altro runner mi riprendono. Quando li vedo passare mi torna un po’ di adrenalina, e mi accodo (non posso fare altro…). Prendo il te anche al 20 km e riparto per l’ultima fatica.

All’arrivo le due signore mi precedono; a 300 metri dal traguardo sento una voce che mi grida “Dai che la chiudi sotto le 2 ore!”. Vedo sul mio Garmin che ce la posso fare… è quello che mi serve e non so da dove tiro fuori la grinta e l’energia per fare uno scatto e arrivare subito dietro le mie due lepri e appena davanti all’altro runner. Persino lo speaker è stupito (avrà pensato: “Pensa te questo qui che sprinta per arrivare 605° invece che 606°”). In realtà non mi interessava superare nessuno, contava il tempo. Il cronometro si ferma a 2h 00’ 21” dallo sparo, ma il real time è appena sotto le 2 ore: 1h 59’ 48”.
Se me lo avessero detto il giorno prima, non ci avrei creduto!

Entro in palestra, mi ristoro (finalmente si mangia!), e con calma recupero la borsa e vado a fare la doccia. Stupore: c’è ancora l’acqua calda! Mi rivesto, assisto alle premiazioni e mi avvio verso la macchina.

Missione compiuta: mezza terminata e anche con un buon tempo!  Organizzazione egregia, ottima la scelta di mettere l’arrivo a 5 metri dalla palestra, nessun intoppo, nessuna coda. Unica piccola osservazione, un po’ troppe macchine per strada lungo il percorso, ma mi rendo conto anche di quanto sia difficile tener chiusa una strada anche se solo per un ora o poco più.

Questo il mio tracciato e i parziali al km su Garmin Connect: http://connect.garmin.com/activity/139306696.

Qualche foto la trovate sul mio blog:
http://jenga.wordpress.com/2012/01/16/la-mia-prima-mezza/.

(Igor Brusetti)



16/01/2012


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