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Semi-Marathon de Nice - Nizza (F)

A poco meno di un mese dalla maratona di Roma, ho la possibilità di scegliere tra una mezza e un diecimila; ho optato per la mezza, ma non avrei sbagliato se avessi scelto anche il diecimila. Comunque; contando le t-shirt, questa dovrebbe essere la quarta volta che corro questa “Semi” tra le strade di questa città che amo molto. Essendo Nizza molto vicino a casa mia (50 km circa), posso permettermi di partire direttamente da casa senza dover soggiornare in albergo, così tutto comincia dal sabato (non amo ritirare il pettorale il giorno della gara, se posso). Mi piace fare un giro con calma nel villaggio “maratona”, guardare gli espositori, magari anche acquistare qualcosa; assistere a qualche presentazione di prodotti come scarpe, ascoltare i suggerimenti, ecc., ma questa volta ho ritirato il numero, comprato un paio di quei lacci elastici autobloccanti per le scarpe da corsa (xtenex) e poi via di corsa alla giostra con i cavalli, gli aeroplani, le moto, e chi più ne ha più ne metta, per dare soddisfazione alla mia bimba che mi ha accompagnato. Un giro sul cavallo, uno sulla giraffa, un altro sul...

Domenica mattina. Sveglia verso le 7, borsa pronta, pettorale, scarpe, canottiera nuova (molto bella!), ma una volta pronto per partire; allarme “cacca”. Per fortuna si tratta di una cosa di poco conto, e mi ha causato soltanto un po' di ritardo sulla tabella di marcia. Avevo preso un appuntamento con Stefano (che non avevo mai visto prima) nella zona  della partenza per conoscerci, ma lui non aveva ancora ricevuto la canottiera, dunque potevo riconoscerlo soltanto dal numero. Fatto sta che sono arrivato, ma non ci siamo incrociati. Ho sperato che lui mi vedesse durante la gara, perchè per me sarebbe stato difficile controllare tutti i pettorali dei concorrenti che avevo intorno.

Il percorso è ormai collaudato, ed è lo stesso da parecchi anni; il primo tratto si sviluppa nelle vie interne della città, partendo dalla Promenade des Anglais, per poi svoltare quasi subito in Boulevard Gambetta fino al raggiungimento del secondo chilometro, poi doppia svolta a 90° e ritorno verso il mare. All'altezza della stazione ferroviaria un sottopasso piuttosto lungo ha scatenato la fantasia di alcuni gruppi di runners che intonavano cori, urlavano, botte e risposte in coro (al terzo chilometro si sta ancora tutti bene).

Dopo il quarto chilometro si passa nella zona partenza e ci si dirige verso il porto, rientrando poi nelle strade del quartiere degli antiquari. Poco prima del 7° km altra doppia svolta e ritorno verso il porto per poi raggiungere nuovamente la promenade dove i concorrenti del diecimila ci lasciano per tagliare il traguardo. Noi della mezza, invece abbiamo ancora 11 chilometri. Ci aspetta la parte più impegnativa del percorso. Non per la presenza di particolari asperità, ma perchè si tratta di un'ampia curva di 5 km ad andare (fino all'aeroporto) e di 6 a tornare dopo un'inversione a u. Praticamente dal 15° km in poi, si vede l'arrivo, laggiù in fondo, con le gambe che cominciano a sentire la fatica. Per fortuna, diversamente da altre volte oggi la temperatura è perfetta. C'è il sole, ma ci sono anche alcune nuvole che ne attenuano gli effetti. Prima della partenza mi ero cosparso viso, spalle, braccia e gambe di crema solare protezione 50 pensando che facesse più caldo, ma oggi si correva proprio bene. Sono contento della mia condotta di gara, inizialmente prudente (grazie alla moltitudine di corridori), e gradualmente in progressione continua fino al traguardo. Sono contento anche perchè dopo che non ero riuscito a “trovare” Stefano prima della partenza, ad un certo punto, nel tratto di ritorno, dopo il 16° km ho sentito una voce che urlava “Vai Pier!” e ho capito che dall'altra qualcuno aveva riconosciuto la mia canottiera. Mi sono girato e ho intravisto un sorriso, un braccio alzato e una canottiera bianca. Ho risposto al saluto e poi mi sono concentrato per l'ultimo sforzo che mi ha portato al traguardo tra due ali di folla, accolto dalle pon-pon-girls. A questo punto non mi rimaneva che aspettare Stefano. Mentre cercavo di scorgere tra le molte maglie bianche quella con il numero di pettorale giusto, mi è successa la cosa più bella; l'emozione più grande di tutta la gara. Ho sentito un applauso fortissimo che scaturiva da tutti quelli che erano assiepati sulle transenne nella zona arrivo. Il fragore del battito di  mani aumentava e si avvicinava man mano che si intravedevano alcuni ragazzi, tutti con la maglia rossa che era nel pacco gara che correvano in gruppo attorno a qualcosa. Una volta che li ho avuti a portata di “occhio” ho capito che stavano spingendo una carrozzina particolare che si portava più o meno come una carriola, con seduto sopra un ragazzo disabile, anche lui con maglia ufficiale e pettorale. Si sono dati il cambio per tutto il percorso per consentirgli di “correre” la mezza maratona. Tutti sorridenti, felici, radiosi. Ma il più felice di tutti era quello seduto. Aveva un sorriso stupendo. Tutti i suoi amici si complimentavano con lui, e incitavano il pubblico ad applaudire. Ho avuto la fortuna e il privilegio di trovarmici faccia a faccia, mi ha teso la mano gliel'ho presa tra le mie, facendogli i miei complimenti. Poi hanno continuato il loro bagno di folla tra gli altri concorrenti che erano al ristoro.

Alla fine non serve poi molto per essere felici.

A questo punto ho visto avvicinarsi una canotta bianca con quello che mi sembrava fosse il numero giusto. L'ho affiancato mentre si faceva togliere il chip dalla scarpa e ci siamo presentati. Era proprio Stefano. Ci siamo scambiati le impressioni sulla gara, il percorso e mi ha detto che prima della partenza aveva conosciuto un altro happy runner, che però io non ho visto, neanche sul sito.

Ci siamo rifocillati e ci siamo fatti fotografare dalla sua “fotografa ufficiale”. Abbiamo pure assaggiato una bibita allo zenzero, che non siamo riusciti ad ingurgitare, tanto aveva un gusto forte e stranamente alcolico. Parlando con un amico che ha corso il diecimila, ho scoperto che c'erano due bevande di quel tipo, l'altra era al tamarindo, e che entrambe erano scadute.

Prima che ci venisse freddo, siamo andati alla consegna borse e poi abbiamo fatto un pezzo di strada insieme fino al loro albergo, dove ci siamo salutati. Io ho poi raggiunto la macchina che era parcheggiata non molto lontano, mi sono cambiato e poi sono stato ospite a pranzo a casa di mia zia che vive a Nizza.

Durante tutto il percorso siamo stati allietati da diverse bande musicali, gruppi di percussionisti africani e brasiliani e alla partenza e all'arrivo i dj di RTL2. Tra i runners folcloristici che ricordo c'erano: una signora vestita da clown con tanto di parrucca rosa shocking, naso rosso e mega papillon a pois, un ragazzo di colore con parrucca rosa e boa di piume intorno al collo, un quartetto vestito da bottiglie di champagne e una ragazza tutta pitturata di blu stile avatar.

Tra i tanti partecipanti c'è da segnalare anche il sindaco di Nizza, appassionato runner che quando può non si lascia sfuggire l'occasione.    Un saluto a tutti, e a presto.

Pier.



19/04/2011


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