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"D'Ali a qui": il titolo proposto settimana scorsa sulla prima pagina di un quotidiano nazionale - in quel caso con riferimento politico - e calza perfettamente nel contesto offerto in settimana dal triathlon. Un quadro con la firma d'autore di Ali, ovvero Alistair Brownlee, il campionissimo. E' stato lui a conquistare domenica la vittoria nella tappa dell'ITU World Series di San Diego. Alistair ha fornito ancora una grande prova, entusiasmando gli appassionati. Come gli era riuscito a Londra, ai Giochi Olimpici. Alistair, 25 enne, è il più grande dei due campioni di Leeds,  di due anni più vecchio del fratello Jonathan. I due fratelloni hanno infiammato la Gran Bretagna la scorsa estate, regalando l'oro (Ali) ed il bronzo (Jonny). Ricordo d'averli incrociati a Londra proprio un paio d'ore prima della gara: avevano l'albergo poco distante dal mio e, mentre andavo in Hyde Park per essere uno dei 200mila, ho incrociato i Brownlee diretti alla partenza. Su di loro la pressione era fortissima, eppure mi impressionarono per la normalità con cui si apprestavano al grande evento: bici accompagnata, stop al rosso per attraversare la strada, sorrisi e disponibilità a qualche scatto rubato con il telefonino. Due tra molti, diretti alla Serpentine. Eppure titoli e pagine erano state spese in quei giorni per loro, tanto attesi per aumentare il bottino di medaglie della Gran Bretagna. I due campioni non esaurirono le loro imprese a Londra, ma hanno continuato a regalare grandi emozioni. E così il trionfo statunitense firmato da Alistair  domenica a San Diego nient'altro è che un bel modo per calamitare l'entusiasmo e la passione per questo sport. Il campione che entusiasma fa da traino ad un movimento. Suscita emozioni, interesse, voglia di gareggiare negli sportivi comuni. Quelli che praticano triathlon per passione. Ecco allora che si passa "D'Ali a qui". Già, nel week end abbiamo avuto anche noi tesserati Happy Runner al via di manifestazioni di triplice. I numeri della nostra sezione triathlon crescono, c'è desiderio di gareggiare ed ora che la stagione del nuota/pedala/corri si è aperta anche in Italia saranno sempre di più i nostri protagonisti. C'è voglia di mettersi in gioco, di sfidare gli amici, di puro e sano divertimento sportivo. Ed al traguardo le sensazioni e le emozioni sono alla pari di quelle dei grandissimi campioni che ci ispirano. Perchè la vittoria nello sport non è soltanto arrivare primo, ma è porsi un proprio miglioramento personale e impegnarsi per raggiungerlo: l'ex CT azzurro di canoa Oreste Perri me lo ricorda appena ha occasione. Ed allora, ripensadoci, ecco a quanto sia più semplice di quanto si pensi quel passaggio "D'Ali a qui".            



23/04/2013


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