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La corsa ha il grande privilegio di poter essere praticata durante tutto il corso dell'anno. Camminando, anzi correndo, tra e con la gente e chiedendo quali siano i motivi che li spingono a macinare chilometri si è creato una sorta di vero e proprio Decalogo che racchiude i motivi che spingono l'amante dell'attività sportiva a provare il running e a non abbandonarlo più

1. Correre é bello. A parte il richiamo al titolo di un best-seller di Enrico Arcelli e pertanto alla certezza di avere anche un avallo scientifico di prestigio, è un'affermazione che corrisponde a verità, ma che non si può spiegare a parole. Sarebbe un po' come cercare di spiegare come mai è buono un cannolo alla crema: per saperlo è necessario assaggiarlo.

2. Correre fa bene. E' un'affermazione quasi banale, ma alla base ha un fondamento scientifico riconosciuto da tutti: favorisce una buon funzionamento del cuore e aiuta la circolazione sanguigna; stimola i polmoni a lavorare al massimo delle loro possibilità e i tessuti e prelevare tutto l'ossigeno a disposizione nel sangue; tonifica un buon numero di muscoli e irrobustisce il tessuto osseo che è meno soggetto a osteoporosi. Ultimo, ma non certo per importanza visto che lo scopo è comunque il fitness, il consumo calorico: in una corsa lenta e protratta, così come nelle altre attività con le medesime caratteristiche, si consuma un carburante la cui miscela è ricca in particolar modo di grassi. E chi non è soddisfatto alzi la mano.

3. Correre costa poco. Tra le tante discipline che si praticano per fitness, la corsa, escludendo il nuoto al mare, è certamente la più economica: un paio di scarpette, calze, maglietta, pantaloncini e il gioco è fatto. Non ci sono costi di impianti, di attrezzature o di manutenzione: solo lavatrice e buon senso per affidarsi a capi che, nella loro semplicità, abbiano comunque un minimo di tecnologia alle spalle. Poi, si sa, nell'era dei gadget non ci sono limiti a ciò che il mercato può offrire, ma quello non fa più parte dell'indispensabile.

4. Correre è da fare all'aria. Nessun commento, salvo che questo è, al giorno d'oggi, sicuramente un bonus in più visto il successo di tutte le attività outdoor che partendo dalle semplici scampagnate domenicali arrivano sino alla maratona del Polo. Le abilità tecnico-atletiche, le motivazioni, la situazione meteorologica, la salute o la compagnia decideranno poi, per ognuno, a quale livello di impegno inserire il proprio running quotidiano (o settimanale), ma quel che è certo, sempre sotto la luce del sole... o delle stelle

5. Correre fa tornare giovani. Basta fare mente locale al tempo che si trascorreva in gioventù, per non dire da bambini, in attività che coinvolgessero in qualche modo il correre: i giochi di squadra, l'inseguire un autobus, il buttarsi giù da un pendio innevato, il non fare aspettare la "morosa", ... E visto che tutto ciò non può tornare, almeno si può tenere la corsa.

6. Correre ovunque. Indipendentemente dal fatto di essere una disciplina outdoor, la corsa è un'attività che si può realmente praticare ovunque: al mare - e qui in pineta, sulla spiaggia, lungo la passeggiata o nell'entroterra -, in montagna - e qui in salita e discesa, nel bosco o in costa, su una cresta o in fondovalle, su un prato o su un sentiero -, in città - e qui al parco, in periferia, lungo le strade meno trafficate, partendo dal marciapiede sotto casa o raggiungendo in bici la casa di un amico per divertirsi con lui -, al lago, in collina, in pianura, sugli altipiani, ...

7. Correre richiede poco tempo. La corsa, oltre a potersi praticare ovunque, è anche di facile esecuzione. Non necessitando di macchinari è sufficiente vestirsi in modo appropriato, e anche questo non richiede molto tempo, e uscire. Inoltre, quando si è fuori non serve starci per tre ore: si può correre per 40', per un'ora e mezza o per 20 veloci minuti, non ha importanza. Si rientra, si fa una rapida doccia e nel giro 45' ci si è preparati, allenati e lavati. E l'organismo ringrazia.

8. Correre per il mondo. Dai punti precedenti a questo il passo è breve: chi ama, o se proprio non ama comunque ha simpatia per il running, dovunque si trovi può correre: è sufficiente portarsi in valigia le solite scarpette, i soliti pantaloncini e la solita maglietta. Questo non significa che si debba correre lontani da casa - città, nazione o continente che sia - solo in occasione delle trasferte di lavoro ma che anche in quelle situazioni, in cui magari si passa dall'albergo all'ufficio e da questo al ristorante per poi tornare in ufficio e poi ancora e ancora, ritagliarsi un'oretta di libertà, da soli o in compagnia, interrompe lo stress, fa bene all'organismo e consente di conoscere angoli del mondo che la velocità e i tragitti di aerei e auto non consentono. E' inutile qui parla re di chi viaggia alla ricerca di manifestazioni podistiche da abbinare alle vacanza, perché le conclusioni sono ovvie, si può solo dire, dati alla mano, che questo fenomeno sta sempre più prendendo piede anche tra i non fanatici, segno che unire al turismo un po' dell'amato fitness non è affatto male.

9. Correre rilassa. Forse le prime uscite faranno credere falsa questa affermazione, ma una pratica più fedele e senza esagerazioni del running dimostrerà la veridicità dello stesso. Come spesso accade anche in altre discipline sportive amatoriali, ciò che si cerca è non pensare, per qualche momento, alla routine, ai problemi, ai minuti contati: ecco che allora la corsa prolungata, con il suo ritmo regolare, consente di cullarsi e di godere di ciò che sta intorno, solitamente verde, e che magari permette di sentire odori che credevamo scomparsi, di vedere immagini che credevamo estinte e di riscoprire una nature che, per quanto può, è ancora viva. Bisogna solo avere la pazienza di superare i problemi tecnici iniziali e poi si può star certi che lo stress è destinato a sparire.

10. Correre è sport di compagnia. Naturalmente vale anche il contrario, ma per restare in tema coi punti precedenti è più corretto dire che il ritrovo, o i ritrovi, settimanale serve anche all'amicizia. Ci si dà appuntamento e si parte: mantenendo una velocità blanda si riesce a chiacchierare, a non stancarsi e a raccontarsi ciò che, per fortuna, il cellulare ancora non consente.

(Matteo Merati)

 
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