Moduli per visita medica
Sete di…running!
Quando fa caldo, la sete si fa sempre più sentire…e non solo quella di running.
E’ necessario precisare però che la sete non è una semplice sensazione, ma uno stimolo fisiologico importantissimo, da non ignorare.
La sete è un vero e proprio campanello di allarme che ci avvisa che il nostro fisico ha perso l’equilibrio idrosalino.
Quando avvertiamo la necessità di assumere liquidi, il nostro organismo ha già perso circa il 2% del suo peso attraverso la sudorazione.
Di conseguenza anche la performance ne risentirà, calando del 10-20%.
Per questo non bisogna aspettare il senso della sete per bere. E’ necessario assumere liquidi in maniera costante durante l’arco della giornata. E’ consigliabile bere quotidianamente almeno un litro e mezzo - due litri d'acqua, indipendentemente dalla percezione di tale stimolo. Questo ci permette di iniziare l’allenamento in uno stato di corretta idratazione.
Quando corriamo, il più delle volte non abbiamo la possibilità di bere in maniera costante: non sempre si ha la comodità di avere a portata di mano una borraccia o di trovare una fontana. Ma nelle distanze lunghe è fondamentale assumere acqua a piccole dosi per mantenere un adeguato livello di idratazione nel nostro organismo.
L’ideale è bere una miscela di acqua e sali minerali durante la corsa a piccole dosi. Bastano pochi sorsi se la temperatura dell’aria è fresca. Se, invece, si suda molto, tanto da inzuppare gli indumenti di sudore, il consiglio è quello di bere ogni volta che la sete ce lo suggerisce.
La borraccia perfetta dovrebbe essere costituita da una miscela in polvere a base di carboidrati e sali minerali sciolti in acqua.
In commercio esistono mix già pronti nelle adeguate proporzioni per soddisfare queste richieste, sia in barattolo che in pratiche bustine.
L’importante è che la miscela da assumere durante l’attività sia poco concentrata in modo che possa essere assorbita velocemente. Ciò permette di liberare rapidamente lo stomaco, evitando così eventuali fastidi a livello gastrico.
Ph.D. Elena Casiraghi
Specialista in alimentazione
11/05/2011
