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Il nostro amico e socio Fabio Civati ha deciso di percorrere la "via Francigena", l'antica strada usata dai cristiani per recarsi in pellegrinaggio nella citta' eterna.

Ecco la presentazione dell'impresa.

Prima rassegna stampa (Giornale di Erba).

Aggiornamento al 20.04.07 (Il Giorno).

 

Finalmente si parte da Montorfano, Como, alle 8.30 del 22/4, dopo le giuste celebrazioni locali:

- con amici che lo scortano nei primi kilometri;

- il passaggio in piazza Duomo a Milano;

- appena arrivato, via traghetto, sulla sponda piacentina del Po;

- sulla Cisa il 24;

- il 26 a San Giminiano;

- al 43° parallelo !!

- ed ecco l'arrivo il 29 aprile, è proprio Roma!

 

Fabio Civati ci racconta la Via Francigena !!

Eccomi qui, sono a casa, e apro tutta la posta arretrata che durante la scorsa settimana mi sono perso.

Che vi devo dire, che mi sono divertito un mondo, parlo seriamente, anche se la sveglia suonava presto; di solito partivo verso le 6 e andavo avanti fino alle 8 di sera (tranne a Piacenza dove sono partito alle 9 dopo aver fatto colazione con l’amico Fabio).

La visione che si presentava davanti era un continuo evolversi di situazioni nuove che non mi permettevano di annoiarmi.

Mi è capitato di tutto: di trovarmi di fronte animali volpi, daini, bisce, lepri e fagiani, di sentire poco distanti i cinghiali che correvano nel bosco; di fare dell'orienteering (grossolano nei vari boschi che ho attraversato) e pure di “pascolare”.

Ho riscoperto gli odori del bosco, della terra umida, del profumo delle piante di alloro, dell'erba appena tagliata o dopo aver varcato della salsedine; il piacere di correre sopra i crinali della Toscana, accompagnato dalla brezza; il fermarsi a mangiare un gelato in un paesino medioevale arroccato su un cucuzzolo o semplicemente bere l'acqua fresca da una fontana; l'incontro con amici di vecchia data ed aver condiviso con loro alcuni km; aver conosciuto amici nuovi.

Anche la sera è stata tutta una particolarità: ho dormito in chiese, oratori e conventi di frati e di suore, ho cenato con loro e con loro ho anche pregato. Particolare e’ il ricordo di San Miniato dove ho dormito nel convento di San Francesco, in una cella che si affacciava in un chiostro particolarmente bello e silenzioso.

Ho corso su strade costruite dai romani e mentre le mie scarpe transitavano su queste pietre pensavo, nei tempi che furono, ai pellegrini, ai soldati che andavano e venivano da queste vie di comunicazione: li vedevo in costume, come fosse un film.

Potrei andare avanti ancora, ma concludo con una frase che ho già detto ad altri amici:

correre, non inteso come gara, ma inteso come mezzo per spostarsi, viaggiare, da un luogo all'altro per sentirsi liberi ed apprezzare la nostra vita e quella che ci circonda (lo so che è troppa filosofica, ma se dovevo pensare di andare a fare 700 km, solo per correre, mi sparavo prima).

Peccato che quella settimana sia volata via, mentre questa, che sono gia al lavoro, anche se è giovedi non passa mai.

Ciao a tutti,

Fabio

 



29/04/2007


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