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Oltre 1300 atleti presenti domenica scorsa ai campionati italiani di Triathlon a Tarzo Revine in provincia di Treviso; più di cento italiani finisher sempre domenica scorsa all’Ironman di Zurigo; un triatleta, il canadese Simon Whitfield, sarà il primo portabandiera ad un’Olimpiade nella storia della multidisciplina. Numeri e fatti che sostengono il processo di crescita del mondo triathlon, un movimento sempre più attivo e capace di catturare continuativamente maggiore attenzione. Se all’estero la triplice vive già una dimensione di notevole portata, ma comunque notizie come quelle giunte dal Canada sono riscontro importante, in Italia il nuota-pedala-corri, qualsiasi sia la distanza, dal breve Sprint al tosto Ironman sta calamitando con le sue emozioni, le sue sfide, il suo sorriso la passione di molti atleti. Si sta superando quell’idea che il triathlon sia sport estremo. Il cammino a casa nostra è ancora lungo, ma se il triathlon avrà la forza di rafforzare la sua identità, pur mantenendo l’originale spirito, c’è da credere che quei numeri iniziali siano destinati a crescere ancora. Che sempre più appassionati di nuoto, oppure di bicicletta, oppure ancora di podismo vorranno provare la sfida di unire le tre disciplina sotto un'unica veste. Perchè in fondo, triatleta, spesso lo si è anche senza pensarci, quando ad esempio si va a correre di prima mattina e poi si prende la bicicletta per andare a lavorare e si va a nuotare in pausa pranzo. Magari, così solo per stare in forma, ma di fatto si è fatta multidisciplina. Ecco perchè il triathlon non è poi così fuori portata per un atleta, anche amatore. Ecco perchè è una dimensione cui si affacciano sempre più appassionati. E sempre più lo faranno, c'è da starne certi.
23/07/2012
